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martes, 30 de enero de 2018

Abominación: la Conferencia Episcopal Alemana abre las puertas -intelectuales- al aborto

Abominable, inaudito, crimen odioso... No tenemos palabras para adjetivar suficientemente el horrible delito del que se hace cómplice la Conferencia Episcopal Alemana: abre las puertas al aborto.
Es inconcebible, inaceptable, imposible dejar pasar por alto.
Lamentamos no poder traducir el artículo, y la razón es que no disponemos materialmente de tiempo para hacerlo; debido a esto, reportamos la espantosa noticia tal como se encuentra en el sitio original -Messainlatino.it-, en idioma italiano.


Cardenal alemán Marx.

La Conferenza episcopale tedesca apre all'aborto

Letto ora. Ormai al peggio non c'è mai fine. Satana sembra alle porte.
L

La Nuova Bussola Quotidiana 30-1-18, Benedetta Frigerio
Massimo Cacciari subito dopo la rinuncia di Benedetto XVI rilasciò profeticamente a Vita (11/03/13) un’intervista in cui spiegò che la Chiesa avrebbe perso la sua funzione di “porre un freno”, di  Katécon, il potere citato da san Paolo capace di arginare l’avanzata del pensiero aticristico. 
Allora le parole del filosofo apparvero come alcune fra tante supposizioni, anche perché si sperava in un pontificato capace di opporsi al male con ancora più forza di quello di Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI, i papi che rappresentavano un ostacolo alle spinte eretiche (anche nella Chiesa stessa) contrarie al pensiero di Cristo contenuto nel Magistero millenario della Chiesa.
Invece oggi accade che intere Conferenze episcopali possano mettere in dubbio le fondamenta della dottrina cattolica, che mai potranno cambiare, agendo non solo indisturbati ma come traino della Chiesa per portare con sé la maggioranza dei fedeli più che mai confusi.
Il 25 gennaio scorso, Lifesitenews ha pubblicato la notizia della decisione della Conferenza
episcopale tedesca di sostenere un’organizzazione di consultori, la Donum Vitae, la cui prassi è quella di rilasciare certificati abortivi alle donne. Il fatto è ancora più grave se si pensa che sono 20 anni che i vescovi tedeschi fanno a braccio di ferro con il Vaticano per dare il proprio appoggio a questa organizzazione. Non a caso sul sito ufficiale dei vescovi si legge che “la Conferenza episcopale tedesca ha ufficialmente evidenziato, per la prima volta, che l’associazione Donum Vitae lavora per la protezione della vita (…). Nello stesso tempo, i vescovi ora danno il permesso agli ex dipendenti dell’organizzazione di avere un lavoro, prima proibito, all’interno dei consultori cattolici”. 
Il sito americano riporta anche una lettera del presidente della Conferenza episcopale della Germania, il cardinale Reinhard Marx, membro del consiglio ristretto di papa Francesco, all’organizzazione laicale Central Committee of German Catholics per cui “non vi è dubbio che l'obiettivo di Donum Vitae - così come quella consulenza alle donne gravide che si svolge sotto la responsabilità dei vescovi - sia la protezione delle persone non nate”.
Peccato che nel 1998 Giovanni Paolo II chiese esplicitamente che i consultori operanti nel sistema di consulenza pubblico per le donne gravide, che costringeva tutti i consultori a rilasciare i certificati per l’aborto su richiesta della donna, potessero godere dell’obiezione di coscienza. La risposta di tutte le regioni tedesche fu negativa. Pertanto i vescovi, nel settembre dell’anno successivo furono richiamati dalla Congregazione per la dottrina della fede affinché sostenessero il divieto di rilascio di tali certificati alle organizzazioni cattoliche. Ma nel 1999 l’organizzazione laicale Central Committee of German Catholics fondò Donum Vitae, la quale continuò a lavorare nel sistema dei consultori pubblici con circa 200 centri, rilasciando su richiesta i certificati.
Per volontà del Vaticano, però, la Conferenza episcopale tedesca nel 2006 dichiarò che Donum Vitae non era da considerarsi un’organizzazione cattolica. Senza ottenere risultati i vescovi provarono ancora ad appellarsi al papa affinché revocasse il divieto, perché secondo loro, come secondo Donum Vitae, rimanendo nel sistema si sarebbero potute incontrare molte donne, cercando di convincerle a non abortire, per poi rilasciare il permesso di omicidio del figlio qualora non fossero riuscite a cambiare idea. Esattamente il contrario di quanto predicato dalla Chiesa sulla vita come indisponibile e di quanto deciso dalla congregazione fondata da Madre Teresa di Calcutta, che piuttosto che permettere che uno solo dei centinaia di bambini a loro affidati fosse adottato da due persone dello stesso sesso (come stabilito dalla nuova legge indiana) chiusero tutti i loro orfanotrofi. Certe, spiegarono, che “Dio si prenderà cura di loro”. 
Se un tempo la posizione delle suore Missionarie della carità poteva non essere compresa dalle frange progressiste della Chiesa, aveva però sicuro appoggio nei vertici pronti a ribadirla e a difenderla. Oggi, invece, la scelta di seguire integralmente il Vangelo non solo non ha più questa garanzia, essendo lasciata al singolo, ma spesso viene bollata come folle e mancante di carità. Resta una sola garanzia alla speranza che il seme della verità torni a germogliare e sta proprio nel fatto che basta poco per custodirlo. Come disse il beato martire Popieluszko, ricordando che se alla menzogna servono molti uomini e propaganda: "Non c’è bisogno di molti uomini per proclamare la verità...perché la nostalgia della verità è connaturata all’uomo", anche se "per il buon seme della verità a volte bisogna pagare un prezzo molto alto".
(http://blog.messainlatino.it/2018/01/la-conferenza-episcopale-tedesca-apre.html)

domingo, 28 de enero de 2018

Bélgica: las enfermeras dejan los cuidados paliativos para no tener que matar a los pacientes

Los expertos reclaman mayor dotación para Cuidados Paliativos frente a las leyes de eutanasia
Las unidades de cuidados paliativos están empezando a rechazar a enfermos que han puesto en marcha su petición de eutanasia. Están molestos porque, al cabo, se han convertido en meros ejecutores, dispensadores de inyecciones letales. Más de 2.000 enfermos fueron eutanasiados en 2015.
 
La eutanasia está legalizada en Bélgica desde el año 2003, cuando se permitió la muerte voluntaria de aquellas personas que padezcan una enfermedad terminal, que sufran una enfermedad psiquiátrica, tenga demencia o crea que su sufrimiento mental era insuperable.
Con motivo de los 14 años que lleva vigente, el profesor Benoit Beuselinck, especializado en tratamientos de cáncer, ha publicado un libro que ofrece una visión del impacto de la eutanasia en el país.

Y el panorama que dibuja es bastante oscuro. “Algunas unidades de cuidados paliativos que atienden a pacientes que piden la eutanasia han visto cómo las enfermeras y los trabajadores sociales abandonan las unidades. No están de acuerdo con que no puedan ofrecer más los cuidados paliativos a tales pacientes”, ha escrito Beuselinck.
Desde el año 2010, el número de enfermos a los que se ha practicado la eutanasia se ha duplicado, pasando de 954, a 2021 en el año 2015
“Están molestos porque su función se ha reducido a preparar a los pacientes y a sus familias para las inyecciones letales”, ha añadido.
De esta manera, según el autor, las unidades de cuidados intensivos, pensadas como un lugar para hacer más cómoda la vida de los paciente moribundos, se usan como vertederos para la gente que quiere morir.
Los médicos que no están a gusto con sus peticiones les envían a los pabellones de cuidados paliativos, donde la eutanasia se ha convertido en la “manera normal de morir”.
Además, la ley belga permite aplicar la eutanasia también a menores dependientes desde el año 2014.
Desde el año 2010, el número de enfermos a los que se ha practicado la eutanasia se ha duplicado, pasando de 954 a 2.021 en el año 2015, tal y como publica LifeSiteNews.
“Como resultado de esta evolución, algunas unidades de cuidados paliativos han decidido no admitir más a pacientes que han puesto en marcha su petición de eutanasia, para evitar así que las unidades de cuidados paliativos se conviertan en las que ejecuten todas las peticiones de eutanasia del hospital”, ha añadido el profesor Beuselinck.
Además, el mismo doctor Beuselinck se ha encontrado con pacientes enfermos de cáncer que no quieren acudir a los hospitales para que no les obliguen a pedir la eutanasia o para evitar que se la apliquen sin su consentimiento.

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(https://www.actuall.com/vida/belgica-las-enfermeras-dejan-los-cuidados-paliativos-para-no-tener-que-matar-a-los-pacientes/)

Responsable de regular la eutanasia en Holanda dimite por su creciente aplicación a ancianos con demencia

Responsable de regular la eutanasia en Holanda dimite por su creciente aplicación a ancianos con demencia
BERNA VAN BAARSEN DENUNCIA QUE SE HAN MULTIPLICADO POR CUATRO

Una de las responsables de la regulación de la eutanasia en Holanda ha renunciado a su puesto en protesta por su aplicación masiva a pacientes que sufren de demencia, en su mayor parte ancianos.
(InfoCatólica) Berna van Baarsen, especialista en ética médica, dijo que no podía apoyar «un cambio importante» en la interpretación de la ley de eutanasia de su país para respaldar la administración de inyecciones letales a un número cada vez mayor de pacientes con demencia. Y por ello ha renunciado a formar parte de uno de los cinco comités regionales de evaluación de Holanda establecidos para supervisar la provisión de eutanasia.
Miss Van Baarsen se convierte en en el segundo técnico regulador en renunciar. El primero fue el profesor Theo Boer, quien renunció en 2014 tras advertir a los parlamentarios británicos de no seguir el ejemplo holandés y pedirles que votaran en contra del proyecto de muerte asistida de Lord Falconer.
La eutanasia está permitida para pacientes adultos incapacitados mentales según el artículo 2.2 de la ley de 15 años de edad, siempre que un paciente haya dejado por adelantado una «declaración por escrito solicitando que se ponga fin a su vida». Pero Miss van Baarsen, en una entrevista con la revista Medisch Contact, denunció que las inyecciones letales se administraban cada vez más a los pacientes con una capacidad metal fluctuante, lo que ha llevado, en los últimos cinco años, a multiplicar por cuatro las muertes por eutanasia entre los pacientes de salud mental.
«He visto un cambio importante en la interpretación de este artículo en los últimos años. No puedo apoyar eso », dijo.  En una entrevista con el periódico Trouw, la señorita van Baarsen dijo que el artículo 2.2 se aplica de manera justa, por ejemplo, a un paciente con cáncer que desea morir y que cae en estado de coma. Pero dijo quela demencia era «más errática y los pacientes a menudo viven más tiempo», con su capacidad mental más fluida. Dichos pacientes, explicó, a veces podían reconocer a sus seres queridos en ciertos casos y no en otros.
En tales situaciones, ella preguntó: «¿Cuál es el momento correcto para conceder la eutanasia?» Miss van Baarsen dijo que también era muy difícil evaluar si los pacientes con demencia sufrían insoportablemente, uno de los criterios que debe cumplirse antes de que un acto de eutanasia sea legalmente permisible.
«Si no estás completamente seguro, no puedes asumir que hay un sufrimiento insoportable», dijo. «La eutanasia basada en una declaración previa de consentimiento solo puede llevarse a cabo si se comprueba que se han cumplido todos los demás requisitos con la diligencia debida, y por lo tanto se ha establecido que el sufrimiento es realmente insoportable».
Con información del Catholic Herald

(http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=31457)

Chile: La LGTBita Michelle Bachelet aprueba peligrosa ley de identidad de género

24 de Enero 2018
Bachelet se despide de su cargo aprobando la norma que "reconoce y da protección a la identidad de género"
Redacción La Resistencia
Faltando un poco más de un mes para que Sebastián Piñera tome posesión de su cargo como presidente de la República de Chile, la LGTBita Michelle Bachelet y los partidos de izquierda radical están acelerando los procedimientos para aprobar algunas de sus leyes ideológicas antes de abandonar el poder.
La más importante de ellas ha sido sin duda alguna la Ley de Identidad de Género que ha aprobado la Cámara de Diputados y con la que se “reconoce y da protección a la identidad de género“. Pero como siempre, una redacción tan medida, contiene aspectos bastante peligrosos:
-Permite que los menores de edad puedan decidir sobre su identidad de género, sin consentimiento de sus padres, violando la patria potestad, que no es un derecho de los padres, sino de los hijos a ser protegidos por quienes más les quiere: sus padres.
-No exige ningún requisito. Ni psicológico ni sanitario. Basta con la expresión de la mera voluntad.
-No produce efectos sobre el vínculo conyugal. De manera que si un hombre casado manifiesta ser mujer, seguirá unido a su mujer, aprobando de facto y por la puerta de atrás el matrimonio homosexual.
La iniciativa parlamentaria LGTBita ha sido aprobada por 68 votos a favor y 35 votos en contra, y para llegar a tiempo se ha saltado el reglamento de la Cámara obviando el debate en las comisiones de Constitucional y Hacienda.
 (http://laresistencia.com.pe/publicacion.php?id=chile-la-lgtbita-michelle-bachelet-aprueba-ley-de-identidad-de-gnero)

El embajador de EE.UU. para la libertad religiosa es católico, provida y anti-LGTB

Sam Brownback, nuevo embajador de EEUU para la libertad religiosa en el mundo.
Es la primera vez que un católico es nombrado embajador de EEUU para la libertad religiosa en el mundo. Además, defiende la vida y la familia mostrándose muy crítico con el aborto y con el lobby LGTB.
 
El Senado ha nombrado oficialmente al exsenador y actual gobernador de Kansas, Sam Brownback, embajador de EEUU para la libertad religiosa en el mundo.
Su conversión al catolicismo, su defensa de la vida y sus postulados contrarios a la ideología de género, parecían inconvenientes para conseguir ganar la votación.

Y de hecho, esta fue muy reñida: terminó con 50 votos a favor y 49 en contra. Fue el propio vicepresidente Mike Pence quién con su voto rompió el empate.

Defensor de la familia y contrario a la ideología de género

Lo cierto es que Brownback ha secundado diversas leyes que protegen a los clérigos reacios a la ideología de género o a los pastores que optan por no oficiar bodas entre homosexuales.
En 1996, cuando era congresista votó a favor de la propuesta de ley de ‘Defensa del Matrimonio’, que definía el matrimonio como la unión entre un hombre y una mujer y que se convirtió en ley cuando la firmó el entonces presidente Bill Clinton.
Brownback es padre de cinco hijos y está casado.

Protege la vida del no nacido

En lo que a la defensa del derecho a la vida se refiere, en Kansas ha firmado diecisiete leyes provida, entre las que cabe mencionar la prohibición del desmembramiento del feto y una norma por la que se permitía a los farmacéuticos seguir los dictados de su conciencia y no vender píldoras abortivas.
“Nunca será veraz la aseveración de que el aborto es bueno”
En cuanto a arrebatar la vida del no nacido, Brownback dijo en una ocasión: “Nunca será veraz la aseveración de que el aborto es bueno. Nuestros derechos proceden de Dios y entre ellos se encuentra el inherente derecho a la vida y no el derecho a destruirla”.
Además, en 2011, bloqueó los fondos estatales dirigidos a Planned Parenthood de Kansas.

Católico converso

Pasó casi toda su vida en el evangelismo, y en 2002, a los 46 años, ingresó en la Iglesia Católica de la mano del sacerdote John McCloskey, famoso por haber ayudado a la conversión a políticos republicanos como New Gingrich o al médico exabortista Bernad Nathanson.
Brownback lee la Biblia a diario y se ha especializado en la lectura de los Padres de la Iglesia de los siglos III y IV.

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(https://www.actuall.com/criterio/familia/el-embajador-de-eeuu-para-la-libertad-religiosa-es-catolico-provida-y-anti-lgtb/)

Experto en Bioética: la clonación de dos monos en China es una “amenaza para la humanidad”

Monos clonados en China.

El máximo experto en bioética del Vaticano, denunció un intento de cancelar la diferencia ontológica entre el hombre y los animales 

El cardenal Elio Sgreccia, máximo especialista de bioética en el Vaticano, ex presidente de la Academia Pontificia para la Vida,  demostró su desconcierto por el experimento realizado por científicos chinos que anunciaron el nacimiento de dos monos hembras de 6 y 8 meses, Zhong Zhong e Hua Hua, clonados usando la misma técnica con la que en 1996 se creó la oveja Dolly. 
El experimento ha sido anunciado por la revista Cell del instituto de Neurociencias de la Academia China de las Ciencias con sede en Shanghai este 25 de enero de 2018.
En una entrevista de hoy al periódico italiano, Il Corriere della Sera, el cardenal sostiene que “teniendo en cuenta cómo terminó con la oveja Dolly, envejecida prematuramente después de unos meses y luego asesinada para no hacerle sufrir, pobrecita, se esperaba que nadie volviera a probar tal cosa …”.
Hasta ahora había sido imposible realizar la clonación de primates. En este caso, los científicos chinos han usado la técnica de transferencia nuclear, que permite desarrollar clones idénticos a partir de una célula de un solo individuo.
Sgreccia autor del “Manual de bioética”  desde la perspectiva de la doctrina de la Iglesia, insistió que la investigación antes mencionada puede ser una “amenaza para el futuro de la humanidad”.
“Primero las ovejas, luego el mono … Parece un intento de acercarse al hombre, como si fuera el penúltimo paso. Una perspectiva que la Iglesia, por supuesto, nunca podrá aprobar”, expresó.
El también profesor en la Universidad Católica del Sagrado Corazón en Roma cuestionó que el experimento quiera jugar con la creación devastando los niveles metafísicos.
En la entrevista realizada por Gian Guido Vecchi, el purpurado explicó que se trata del “intento de cancelar la diferencia ontológica entre el hombre y los animales. Detrás del deseo de clonar un mono podemos ocultar una tendencia que ya ha surgido en otras áreas de la investigación, es la de llevar al hombre hacia el mono y el mono hacia el hombre y finalmente considerar al mono como el hombre”.
Sgreccia asegura que no es necesario realizar una investigación biológica o médica y “alterar el orden natural”.
Además, “incluso en la instrucción de la Congregación para la Doctrina de la Fe, se explica que la distinción entre clonación reproductiva y clonación terapéutica es insostenible”.
Entretanto, manifestó que en el magisterio de la Iglesia Católica  aún no hay un documento oficial de explicita condena a la clonación de animales. Pero, aseguró que sobre el argumento se necesita que toda la comunidad científica, y no sólo la Iglesia, evalúe el problema ético.
Y confirmó que desde el punto de vista del creyente “es inaceptable”, pues la “manipulación” de la vida amenaza también la persona.  E indicó que en el caso específico la Iglesia “condena total y firmemente la clonación humana”.
La investigación china abre a la polémica posibilidad de clonar otras especies de primates e incluso humanos. Sin embargo, los científicos orientales aseguran que no quieren seguir ese camino.
Mu-ming Poo, un co-autor del estudio, que dirige el Instituto de Neurociencias y ayuda a supervisar el proyecto dijo en la revista Cell:“El laboratorio está siguiendo estrictas directrices internacionales para la investigación animal establecidas para los Institutos Nacionales de Salud de los Estados Unidos, pero anima a la comunidad científica para discutir lo que debe o no deben ser las prácticas aceptables en lo que respecta a la clonación de primates no humanos”.
“Estamos muy conscientes de que las futuras investigaciones utilizando primates no humanos en cualquier parte del mundo dependen de los científicos que sigan normas éticas muy estrictas”, dice Poo.
El objetivo – según los investigadores – es crear grupos de monos genéticamente idénticos, para la investigación de ciertas enfermedades y no la clonación humana.
“Usted puede producir monos clonados con los mismos antecedentes genéticos, excepto el gen que manipulaste. Esto generará modelos reales y no sólo para las enfermedades cerebrales de base genética, pero también el cáncer, trastornos inmunológicos o metabólicos, y permitirá poner a prueba la eficacia de los medicamentos para estas condiciones antes de su uso clínico”, argumentó el autor del estudio Qiang Sun, Director del Fondo de Investigación de Primates No Humanos de la Academia China de Ciencias Instituto de Neurociencias.
(https://es.aleteia.org/2018/01/25/la-clonacion-de-dos-monos-en-china-amenaza-para-la-humanidad-segun-sgreccia/)

Sin sustento científico, crean 20 centros de hormonización para trans, y uno será para niños/as

En lo que constituye una nueva claudicación a la cultura del relativismo y del subjetivismo, que coloca el sentimiento por encima de la razón y del sentido común, en Argentina se instalarán "centros de hormonización" para personas que, insatisfechas con su sexo biológico, pretenden, por medio de substancias químicas y procedimientos quirúrgicos, ser lo que no son (y nunca podrán ser). El agravante, en este caso, es que en este procedimiento anti-científico, ahora se incluyen a niños.
Transcribimos la noticia, según el portal del Ministerio de Salud de la Provincia de Buenos Aires, aunque, es obvio decirlo, no compartimos en absoluto el punto de vista expresado.
Son los que garantizan las terapias avaladas por la ley de identidad de género. Salud presentó hoy un estudio sobre población LGTB y acceso a los servicios del que participó la UBAla Fundación Huésped y el CFI.
El ministerio de Salud de la Provincia de Buenos Aires difundió hoy la creación de 20 consultorios para la realización de tratamientos de hormonización en población transgénero, y la constitución del primer centro bonaerense especializado en niños y niñas trans, que comenzará a funcionar en los próximos días en el hospital Ludovica de La Plata.
La novedad se dio a conocer esta mañana, durante la presentación, en la Casa de la Provincia de Buenos Aires, de un estudio cualitativo titulado “Análisis de la accesibilidad y la calidad de atención para la población lesbiana, gay, trans y bisexual en cinco regiones sanitarias de la provincia de Buenos Aires”, a cargo del Programa de Implementación de Políticas de Género y Diversidad Sexual de la cartera sanitaria bonaerense, la Fundación Huésped y el Instituto Gino Germani de la UBA, con el financiamiento del Consejo Federal de Inversiones (CFI).
“En el último año pasamos de contar con 8 a 20 centros de salud que asisten a personas trans en forma integral y que ofrecen tratamientos gratuitos de hormonización, tal como lo exige la ley de identidad de género”, explicó Lida Santa Cruz, responsable del programa ministerial. Anticipó asimismo que en lo que queda del año se abrirán otros 7, y que las localizaciones de todos esos efectores se pueden encontrar en la web del ministerio de Salud provincial ingresando a www.ms.gba.gov.ar/sitios/generoydiversidad/centros-de-salud.
(http://www.ms.gba.gov.ar/sitios/prensa/crean-20-centros-de-hormonizacion-para-trans-y-uno-sera-para-ninosas/)

Un usuario de Twitter sube una foto de una niña con deformidades para pedir el aborto


La hija de Natalie Weaver padece el síndrome de Rett, además de deformaciones faciales.
¿Cómo justificar el aborto? Decidiendo que hay vidas que no merecen ser vividas. Este argumento que parece salido de la Alemania nazi está más vigente que nunca: un usuario sube a Twitter una foto de una niña con deformidades faciales para pedir el aborto. La madre reaccionó y Twitter terminó bloqueando al usuario.
 

Natalie Weaver es la cofundadora de Advocates for Medically Fragile Kids NC. además es madre de Sofía, una niña de nueve años que padece el Síndrome de Rett y deformaciones faciales.
Recientemente descubrió que un usuario de Twitter tomó una foto de su hija de nueve años para hacer un alegato en favor del aborto: “Está bien creer que todo niño importa, sin embargo la amniocentesis debería ser obligatoria y si sale positiva y la mujer no quiere abortar entonces todas las facturas que vengan a raíz de eso, deben ser para el padre y la madre”.

El usuario estaba usando sin permiso la imagen de una menor para solicitar el aborto eugenésico de manera que los padres luego no se quejen si sus hijos están enfermos.
La usuaria, al ver el tuit, decidió informar a Twitter de ese comentario para que tomara medidas, ya que consideraba que era un delito de odio. Sin embargo, la respuesta de Twitter le informó de que no percibían ninguna violación de las reglas de Twitter sobre los comportamientos abusivos.
Según las reglas de Twitter, sólo se reconocen tuits ofensivos si se trata de razones de “raza, religión, género u orientación“.
A partir de ese momento, numerosos usuarios escribieron a la red social, que finalmente ha rectificado y ha bloqueado al usuario, además de pedir disculpas a Natalie Weaver por su primera respuesta.
Thank you @TwitterSupport & @jack for listening! The account that was using my daughter's image has been suspended! Thank you to the thousands of people who reported this & supported us! Thank you for taking a stand against hate!
Natalie Weaver ha afirmado que le gustaría que Twitter incluyera “el odio hacia personas con discapacidades” dentro de las categorías por las que se puede reclamar.

(https://www.actuall.com/vida/un-usuario-de-twitter-sube-una-foto-de-una-nina-con-deformidades-para-pedir-el-aborto/)

viernes, 26 de enero de 2018

Ben Shapiro: “Es una barbaridad decir que un hombre se convierte en mujer con un corte de cuchillo”

25 de Enero 2018
El controvertido opinólogo norteamericano afirmó que “la cirugía para las personas que son transgénero no tiene sentido”.
Redacción La Resistencia
Ben Shapiro, abogado, periodista y escritor norteamericano, considerado por muchos como el "azote" de los progresistas tanto en su país como a nivel global, se manifestó contra las operaciones de "cambio" de sexo, y como la izquierda y los liberales están haciendo creer a la población que un hombre puede volverse mujer solo por mutilarse sus genitales.
"Lo que es increíble para mí es que la izquierda sugiera que somos el partido de la anti-ciencia cuando ellos son el de el hombre puede convertirse mágicamente en mujer a través de una máquina", explica el joven abogado en una declaraciones recogidas por La Contra TV.
“La tasa de suicidio es exactamente la misma antes y después de la operación y ambas son superiores al 40%”. Y agrega: “La idea de que la sociedad es responsable del suicidio transgénero es una basura absoluta, no es verdad”.
“Es una barbaridad sugerir que un hombre puede convertirse en mujer y una mujer puede convertirse en un hombre con un corte de cuchillo, es horrible y es una mutilación”, explicó Shapiro.
Y concluye: “Lo que es increíble para mí es que la izquierda sugiera que somos el partido de la anti-ciencia cuando ellos son el de el hombre puede convertirse mágicamente en mujer a través de una máquina”.
(http://laresistencia.com.pe/mundo.php?id=ben-shapiro-es-una-barbaridad-decir-que-un-hombre-se-convierte-en-mujer-con-un-corte-de-cuchillo) 

lunes, 22 de enero de 2018

Silencio mediático con la Marcha por la Vida de medio millón de personas en EEUU


El doble rasero de los medios de comunicación es muy fácil de advertir. No tiene más que buscar en Google Marcha de las Mujeres y Marcha por la Vida y verá la agenda política de los mismos.
 

Las normas del periodismo dicen que para que un acontecimiento se convierta en noticia debe ser actual, llamativo, de interés general y tener repercusión. El pasado viernes tuvo lugar en EEUU la Marcha por la Vidaen la que participaron más de medio millón de personas, entre ellas el presidente, Donald Trump.
Sin embargo, al menos en España, las noticias sobre esta marcha anual apenas ha tenido hueco en los grandes medios de comunicación. Es normal que los medios pequeños se centren en noticias concretas, específicas según sus intereses, pero no se entiende la excusa de los grandes para obviar una cita como esta.

Todo lo contrario ha ocurrido con respecto a la conocida como Marcha de las Mujeres, que ha vuelto a salir a las calles norteamericanas un año después de su gran despliegue para protestar contra el presidente como hicieran en su toma de posesión.
Se han utilizado imágenes del presidente Trump mientras se dirigía a la Marcha por la Vida sin comentar de dónde son esas imágenes
Se han publicado noticias sobre los preparativos, noticias sobre su desarrollo y análisis y artículos de opinión sobre su impacto -ejemplos de El PaísABC o TVE-. Perfecto, ¿pero a qué se debe este doble rasero?
El asunto es aún más grave si se observa que en ciertos medios, al menos en RTVE a falta de revisar todos los telediarios, se han utilizado imágenes del presidente Trump mientras se dirigía a la Marcha por la Vida sin comentar de dónde son esas imágenes y para referirse a ellas únicamente en relación con el “tormentoso” -según la presentadora- año del presidente de EEUU en la Casa Blanca.
Ningunear una manifestación de medio millón de personas tan solo en Washington -la marcha tuvo lugar en varias ciudades del país-, en la que por primera vez en su historia el presidente en funciones le dedica un discurso en directo, y justo cuando se cumplen 45 años de la despenalización del aborto en EEUU, no parece cumplir con los requisitos periodísticos.
Por supuesto no hace falta comentar que la Marcha por la Vida en Francia, que también tuvo lugar este fin de semana pasado, ha recibido si cabe menos cobertura mediática.
Cada vez está más claro que los grandes medios cumplen/obedecen a determinadas agendas políticas. Y aunque aborto sigue siendo un tema candente –en España hace siete años que el Tribunal Constitucional no se pronuncia sobre el recurso del PP para derogar la Ley Aído del aborto libre- en EEUU lo es aún más.
Y lo es no sólo por el empuje de la sociedad, con 3 de cada 4 norteamericanos a favor de restringir el aborto, sino por el presidente Trump, que lucha con medidas eficaces contra el aborto. En especial contra Planned Parenthood, la empresa que vendía restos de bebés abortados, a quienes les está recortando la financiación.
Pero claro, es difícil que usted sepa eso si no lee medios como Actuall.
(https://www.actuall.com/criterio/vida/silencio-mediatico-la-marcha-la-vida-medio-millon-personas-eeuu/)